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Vista panoramica di Varallo Sesia fotografata dalla ferrata
Salita a scaletta dell'aerea ferrata Falconera di Varallo Sesia

Arrampicata sportiva e ferrate in Valsesia

ARRAMPICATA

Le pareti di arrampicata in Valsesia soddisfano le esigenze anche degli sportivi più esperti; molte di esse sono nate grazie all’impegno degli appassionati locali e grazie ai finanziamenti delle Pro Loco, dei Comuni e dei Comitati per il Carnevale. Tra i tanti percorsi possibili, eccone alcuni tra i più interessanti:

FERVENTO - FALESIA "RONCO"

Suddivisa in sette diversi settori, ottimamente chiodati a fix inox 10mm e ad anelli resinati, la falesia di Fervento è ideale per neofiti e principianti. Ma non temete, è anche il regno del "grado di mezzo": molti itinerari infatti, sono compresi tra il 6a e il 6c. La roccia è un ottimo gneiss ruvido e molto lavorato, a tacche, buchi e fessure; l'arrampicata è sempre varia e piacevole e si sviluppa prevalentemente su muri tecnici a reglette, su fessure e su strapiombi. Vista l'altitudine e l'esposizione le mezze stagioni risultano perfette per arrampicare al meglio e non si escludono piacevoli eccezioni in estate e in inverno.

Accesso. Proseguire sulla SS299 della Valsesia fino a Balmuccia e da qui seguire le indicazioni per Rimasco, Rima, Carcoforo; superate le prime case di Fervento, salire la ripida strada a destra e parcheggiare l'auto nei pressi di una teleferica. Imboccare il sentiero n°383 e proseguire a destra verso alcune baite. Da qui in breve ai primi settori della falesia.

SETTORE DEI BOCCIATI

01 L1   Riposo eterno 12 m    7b                    fix 10mm        Tetto orizzontale molto fisico

02 L1   Pluto   12 m    6a                                fix 10mm        Fessura-tetto; atletica

03 L1   Deborah         15 m    5c                    fix 10mm        Tettino in partenza e singolo atletico a metà

SETTORE SPIGOLO SECCO

01 L1   Diedro dei porci          25 m    6b        fix 10mm        Diedro su placca appoggiata e bombè in uscita

02 L1   Elettroshock   22 m    6a+                  fix 10mm        Via su tacche con singolo a metà

PLACCA DEL GIGANTE

01 L1   Belzebù           37 m    6a; 6b             fix 10mm        Arrampicata piacevole e tecnica; possibile in due lunghezze

02 L1   Kiki Riaquele   35 m    5c        fix 10mm        Piacevole itinerari sempre su buone prese

03 L1   Cuba Libre      30 m    6c        fix 10mm        Muro verticale con passo tecnico a metà

04 L1   Grazianeddu   32 m    6b+      fix 10mm        Arrampicata varia più sostenuta sul finale

SETTORE ASILO

01 L1   I paghetti        12 m    5a                                resinati            Interessante pilastrino

02 L1   Il ritorno di GASS        12 m    5b                    resinati            Placca tecnica

03 L1   Via-dos           12 m    5c/6a                          resinati            Singolo in uscita

SETTORE PEONES

01 L1   The fly 22 m    6b                   fix 10mm        Spigolo tecnico e fessura

02 L1   El botero         25 m    7a+      fix 10mm        Placca con duro ristabilimento seguita da strapiombo

SETTORE CLAUDIO SOLDARINI

01 L1   Mastro cipollino         20 m    6b        resinati           Spigolo strapiombante su buone prese

02 L1   Sermenzina     20 m    6b+                 resinati           Bella placca tecnica su piccole prese

03 L1   Claude & Davide         20 m    6b        resinati           Come la precedente

04 L1   Bataklan         5 m      6a                    resinati           Breve sperone atletico

TORRE DELLE GIAVINE

Affascinante e imponente torrione di solido gneiss, sovrastante l'abitato di Boccioleto, la cui conquista avvenne tramite teleferica nel lontano 1933, grazie all'audacia di alcuni alpinisti locali. Nel 1935 gli alpinisti forestieri Castiglioni e Negri aprirono la "Via Normale", raggiungendo la cima del monolito. Da allora diversi arrampicatori si sono avvicendati nell'apertura di altri itinerari di salita su tutti i versanti.

Oltre alla già citata "Normale", classica d'obbligo per conoscere e affrontare la Torre delle Giavine, meritano una salita la "Re-Bonfanti" e la "Esposito" e, per  chi apprezza il multipitch impegnativo, si consigliano le vie "Sumo" e "Hajdi".

La chiodatura è ottima ad anelli resinati e fix inox 10mm sulle vie più recenti; le calate si effettuano in doppia lungo la "Normale" su comode catene. Il materiale occorrente per affrontare una salita sono: due mezze corde da 60m, una decina di rinvii, qualche moschettone, uno spezzone di corda per attrezzare le soste e caschetto. Si ricorda che, nonostante l'ottima attrezzatura, tutti gli itinerari mantengono sempre un carattere avventuroso e "alpinistico"; si consiglia di affrontarli con un'adeguata preparazione e con buona conoscenza delle manovre di corda.

Accesso Da Balmuccia verso Rimasco fino a Boccioleto. Superare il paese e svoltare a destra in direzione Ronchi. Parcheggiare dopo tre tornanti in prossimità di alcune case e imboccare il sentiero a sinistra (segnavia 145a) che in 40 minuti conduce alla base del monolito.

01 L1   Via Normale   90 m    4c (4c obb.) S2 I          anelli resinati  L'itinerario segue i punti più deboli della parete ed è un susseguirsi di traversi su placche, lame, fessure. La chiodatura è sicura ma tutt'altro che ravvicinata. Sono utili alcuni friends medio piccoli per "assicurare" il secondo di cordata ed evitargli spiacevoli pendoli. Caratteristico il passaggio sulla foglia nel secondo tiro.

02 L1   Re Bonfanti     90 m    6b+ (6a+ obb.) S1 I     anelli resinati  L'attacco della via si trova a destra della "Sumo" su placca solcata da fessura. Prosegue poi su placca tecnica a reglette e buchi per affrontare nel terzo tiro la parete centrale. Termina con un breve muretto strapiombante evitabile se si sale l'ultimo tratto della "Via Normale" posto poco più a sinistra.

03 L1   Via Sumo        90 m    6c (6b obb.) S3 I         fix inox 10mm Via impegnativa e sostenuta; affronta diedri e muri verticali a tacche, con passi sia tecnici che fisici. Nella richiodatura è stata rispettata la distanza originale tra le protezioni.

04 L1   Variante Finanzieri     25 m    6a+      anelli resinati  Una variante non banale su un muro a tacche

FERRATA CIMALEGNA (ALAGNA VALSESIA)

AVVICINAMENTO Da Alagna salire con la cabinovia fino a Pianalonga -2.046m- e successivamente in seggiovia fino alla Bocchetta delle Pisse-2.450, oltrepassare il bar-ristoro e seguire il sentiero che porta alla base della cresta rocciosa dove inizia la via ferrata. Informarsi su orari e apertura impianti. Possibilità di salire anche dal sentiero 5F dalla frazione Piane via Bochetta delle Pisse (2-3.00h).

Esistono 3 itinerari come specificato nel pannello della ferrata:

• VERDE in realtà è il sentiero -percorso facile (F) -

• BLU è il percorso di cresta attrezzato (PD per sviluppo e altezza) è la seconda parte della ferrata.

• ROSSO è la prima parte della ferrata (D). Da notare che il percorso "rosso" può essere interamente saltato con percorso "verde" per poi concatenarsi con il "blu".

PERCORSO VERDE

Nessuna difficoltà, non richiede attrezzatura. Come già detto il percorso verde permette di aggirare la parte "rossa" ossia inizio-tibetano-cengia ma permette anche di aggirare il solo inizio e non tibetano-cengia, a quel punto non esistono più vie di fuga.

PERCORSO ROSSO - prima parte ferrata -

La prima parte del percorso è sicuramente la più atletica, la via ferrata inizia con un breve tratto verticale -5m- che può scoraggiare i meno esperti ed allenati. L'attacco della ferrata fa già selezione. Si deve avere forza di braccia e sapere dove mettere i piedi. Si scende per un paio di metri, e ci troviamo ad attraversare una gola lunga circa 15m su di un ponte tibetano, all’apparenza facile, ma a causa della sua struttura e delle corde non molto in tensione e del vento all’interno del canale, si balla molto, soprattutto nella parte centrale. Usciti dal ponte si fa un lungo traverso verso sinistra ed arrivati ad una piccola cengia si è sotto al punto chiave. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali di granito fino ad arrivare ad inizio cresta ossia all'arrivo del percorso VERDE e all'inizio del percorso BLU.

PERCORSO BLU - seconda parte ferrata

Via di cresta. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali. Nell’ultimo tratto si passa su una scaletta metallica orizzontale, si riprende ancora su qualche placchetta di granito e si esce su un prato con ometto in pietra indicante la cima-2800mt. A questo punto la ferrata è finita,e proseguendo sulla cresta per circa mezz’ora si arriva al rifugio C.A.I. di Vigevano,o proseguendo per altri 5 minuti si arriva all’albergo d’alta montagna Guglielmina al Col d'Olen-2880m La prima parte del percorso è sicuramente la più atletica, la via ferrata inizia con un breve tratto verticale che può scoraggiare i meno esperti ed allenati, a circa metà percorso si incontra il ponte tibetano con uno sviluppo di circa 30m si prosegue in traverso fino all’evidente tratto verticale che sale un bel pilastro, il tratto è di circa 20m. Cenge erbose e alcuni risalti rocciosi conducono poi alla cresta, esposta e panoramica, seguirla fino ad una passerella metallica che da accesso all’ultimo tratto della via ferrata su placche rocciose. Un ometto in pietra a quota 2.780m segna la fine dell’itinerario. Si inizia subito con un leggero tratto verticale, di circa 4 metri, per sbucare su di un prato. Seguendo la catena si arriva ad un grosso masso posto sulla sinistra, dove inizia il divertimento vero e proprio. Si scende per un paio di metri,e ci troviamo ad attraversare una gola lunga circa 15 metri su di un ponte tibetano, all’apparenza facile, ma a causa della sua struttura e delle corde non molto in tensione e del vento all’interno del canale, si balla molto,soprattutto nella parte centrale. Usciti dal ponte si fa un lungo traverso verso sinistra ed arrivati ad una piccola cengia si è sotto al punto chiave. Esso si sviluppa per circa 20m in verticale,e da quando si inizia un leggero traverso verso destra, inizia anche una parte strapiombante, per circa una decina di metri. Alla fine di questo tratto si arriva su di uno spazio erboso,dove ci si può riposare. La via prosegue tra cenge erbose e piccole placche verticali di granito, fino ad arrivare in cresta. Nell’ultimo tratto si passa su una scaletta metallica orizzontale,si riprende ancora su qualche placchetta di granito e si esce su un prato con ometto in pietra indicante la cima-2780m. A questo punto la ferrata è finita, e proseguendo sulla cresta per circa mezz’ora si arriva al rifugio C.A.I. di Vigevano, o proseguendo per altri 5 minuti si arriva all’albergo d’alta montagna Guglielmina al Col d'Olen-2880m e quindi al Passo dei Salati-2.980m.

DISCESA

Dall'ometto in pietra a quota 2.780m, che segna la fine dell’itinerario, è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero. Dal rifugio Città di Vigevano a 2.871m al Col d’Olen è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero. Dal Passo dei Salati 2.980m è possibile scendere con la funivia fino a Pianalonga e successivamente in cabinovia fino ad Alagna o è possibile scendere attraverso i sentieri per Pianalonga e poi Alagna in funivia o per sentiero.

CONSIDERAZIONI

Il periodo migliore per questa ferrata è fine primavera, inizio estate.

FERRATA FALCONERA (VARALLO SESIA)

Il Sentiero che collega la strada comunale con l'attacco della ferrata Falconera inizia a Varallo, di fronte al parcheggio di Casa Serena, seguendo un tratto della vecchia mulattiera che collegava a Civiasco. Salendo ci si accosta alla Provinciale 78 della Colma e passando dietro una vecchia "posa" si svolta ancora a sinistra su traccia di sentiero che sale ripida e scavata nella terra. Si piega a destra nel bosco e con un'ultima impennata si perviene alla base della ferrata.

La ferrata Falconera è un percorso atletico di notevole impegno fisico e tecnico con 400 metri di fune per superare alcuni tratti strapiombanti e percorrere cenge orizzontali.

Consigli tecnici: Il sentiero non presenta alcuna difficoltà, mentre la ferrata Falconera è di scala 4 su 5. Pertanto va affrontata da persone esperte con materiale idoneo.

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti posti dove è possibile scalare in Valsesia.

Per maggiori informazioni http://www.arrampicareinvalsesia.it/