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Attività di canyoning
rafting sul Sesia con Sesia RAfting
Leonardo Rota fa kayak sul sesia

Le ragazze del SesiaRafting Team ai Mondiali in Indonesia

Dal 2009 in Valsesia, più precisamente a Vocca, un piccolo paese incastonato tra il Monte Rosa e il Sesia,  esiste un team di rafting tutto al femminile, fondato da Monica Bernasconi, figlia di uno dei personaggi storici delle navigazione  fluviale su raft (in inglese gommone), da cui appunto deriva il nome di questo sport.

Di rafting - sinonimo di avventura, libertà e contatto galvanizzante con la natura - se ne parla sempre più a livello amatoriale e cresce costantemente  il numero di Italiani che vogliono provare quest’esperienza adrenalinica. Non tutti però sanno che di questo sport  esiste anche una dimensione agonistica e che questo team di ragazze impavide ha, nel 2013, vinto il campionato italiano femminile FIRAFT e conquistato un secondo posto ai Mondiali in Nuova Zelanda e nel 2014, vinto il campionato italiano e ottenuto un argento e un bronzo agli Europei in Slovacchia. Mentre a maggio di quest’anno ha rappresentato il nucleo della squadra italiana che ha partecipato agli Europei, classificandosi prima nello Slalom agli Europei, seconda nel H2H (head to head) e terza nello sprint. Le 4 “Amazzoni” della Valsesia –Elena Bragastini, Clara Ganora, Jasmine Zurlini Frugis e Marianna Tedeschi – si sono quindi  riconquistate a pieno titolo la qualificazione ai Mondiali 2015 d’Indonesia, che si terrà dalla fine di novembre al 9 dicembre.

Capitanate dal  coach Stefano Pellin e coadiuvate  da altre 4 valenti portacolori, provenienti dai Club DRD4 e Indomita Valtellina River, le temerarie  ragazze del Sesia dovranno cimentarsi col tracciato tecnico e sassoso del fiume Citarik dell’isola di Java, più assimilabile ad un fiume alpino che ad uno di grande portata, come quelli americani. Proveranno a scrivere la storia, consapevoli che si tratta di un’impresa non facile, visto che parliamo di un fiume di difficoltà 3 e 4 e considerata, non ultimo, la temibile presenza delle “corazzate” della Nuova Zelanda e del Brasile.

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